Diario pubblico > Taranto

Galleria FIAF
“Centro della Fotografia” Taranto

Mostra Collettiva “Diario pubblico” – sulle orme Nan Goldin

dal 10 al 25 marzo 2018

Immagini che si addentrano nella sfera privata, quella personale più intima e nascosta, per documentarla e rappresentarla ma anche quelle di uno sguardo stupito ed attento, “da dentro”, di cui solo un animo sensibile può essere capace. Le autrici di “DonneSenzaVolto” si sono confrontate con una tematica cara a Nan Goldin, immensa fotografa contemporanea che ha reso pubblici, in un diario visivo oltremodo coraggioso, travagliati momenti di vita quotidiana, spingendosi oltre l’apparenza e senza alcuna mediazione, senza interporre filtri, cioè, fra i suoi personaggi ed il mondo che li osserva.

Le “DonneSenzaVolto” fanno emergere, nella loro coralità, un modo di fotografare di cui la Goldin è maestra: l’elogio delle situazioni quotidiane, flash di vita, momenti all’apparenza anche insignificanti ma che narrano il mondo vero, fatto di persone e di storie uniche, come tante istantanee da album di famiglia che fermano il tempo in un momento casuale, in realtà oblò attraverso il quale si osserva l’essenza stessa dell’animo umano. Immagini colte nel privato, una sorta di diario pubblico, di un racconto che, nel tempo, si apre ed aspira a farsi universale.

“E’ il diario che io faccio leggere alla gente. Io ho un diario scritto ma non permetto a nessuno di leggerlo. Questo invece è il mio diario pubblico. Il mio diario scritto è il documento di un mondo in cui non si può entrare. Il mio diario visuale si apre e si sposta dalla dimensione soggettiva e autoreferenziale grazie all’ingresso di altre persone. Gran parte del mio lavoro riguarda la qualità del rapporto tra me e la persona che fotografo. E’ una forma di collaborazione, vive di vita propria
(Nan Goldin – intervista con Mark Holborn, 1986)

Se Goldin aveva la necessità di raccontare per preservare dall’azione del tempo, che assottiglia e dissolve prima di far dimenticare, le autrici affidano la loro personale visione alla stessa speranza di preservare la memoria del quotidiano, di custodirlo e tramandarlo come documentazione e testimonianza di sé stesse e degli altri, della loro vita, del perché esistono e sono esistite nel momento dato. Osservando le quattordici immagini delle “DonneSenzaVolto” si entra in contatto con uno spaccato di vita, “denominatore comune” di tanta altra umanità. Ed è così che quei momenti che sarebbero scappati via veloci, cessano di valere per il singolo assumendo significati diversi e più ampi.

 

Susanna Bertoni