Ago 172021
 

 

Per Luciano Pavanello, presente.

Dovrebbero bastare poche parole per salutare Luciano? Credo di no,
ma cercando di essere brevi dimenticheremmo certamente qualcosa che
si vorrebbe dire. Luciano per quel poco tempo che l’abbiamo conosciuto ci
ha conquistato. Persona semplice ma non banale, piena di ironia e di ricordi
che non erano nostalgia del passato e si stava meglio quando si era giovani,
perché ha fatto in gioventù quanto basterebbe per scriverne dei libri
interi, lui come tutta la sua generazione dell’anteguerra.

Con lui il ferro viene piegato alla mano dell’artista, le lame
diventano petali di rosa, o palloni ovali pronti a volare,
con lui tre chiodi diventano un solo Cristo in croce, testimoniando anche
una fede non banale perché Luciano sa rendere l’idea e anche te la spiega.
Luciano riesce a padroneggiare il materiale e l’immateriale,
trasformando ferro, voce e luce in opere interessanti.

Adesso il tuo corpo è piegato da sorella morte ma siamo convinti
che qui, muto, sei presente e ci abbracci per consolarci, che doveva succedere
prima o poi, che non è niente, stai bene e sei solo trasformato, in viaggio
verso la Casa del Padre come si dice dei preti e degli scout.
Siamo stati onorati della tua amicizia e ti ringraziamo per questo.

Non riiusciamo ad aggiungere altro, Luciano ti aspettiamo venerdì in club come
tante altre volte, e non per piangerti, ma per ringraziarti di tutto
quello che hai donato e condiviso con noi.
E non sarai ringraziato solo venerdì ma ancora molte, molte volte a venire.

Gli amici dell’Athesis.

Rovigo, 17 agosto 2021